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Quanto sono sostenibili i data center e i servizi cloud?

Sempre più dati vengono memorizzati e utilizzati nel cloud e molte aziende trasferiscono la maggior parte dell'infrastruttura IT, se non tutta, nel cloud.

13.12.2023
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I servizi cloud offrono alle organizzazioni una maggiore flessibilità, cosa non trascurabile in periodi di incertezza. Tutto indica che questo fenomeno è destinato ad aumentare, con il sondaggio Google Cloud Brand Pulse del 4° trimestre del 2022 che dimostra come il 41.4% dei leader globali dei settori tech e business preveda di aumentare gli investimenti in servizi e prodotti basati sul cloud a causa dell'attuale clima dell'economia.

Poiché l'infrastruttura cloud riduce la necessità di server privati on-premise, dispositivi di storage localizzati e dispositivi di memoria portatili, è logico considerarli relativamente ‘ecocompatibili'. Tuttavia, all'aumentare della richiesta di data center, aumentano anche le risorse (energia, chip ed elettronica, sistemi di raffreddamento, sistemi antincendio, ecc.) necessarie per fabbricare, costruire e gestire questi impianti.

Alla luce di questo, il cloud computing è sostenibile, è possibile anche un ‘data center ecocompatibile' e in che modo il cloud può migliorare la sostenibilità? Quanto sono sostenibili i data center necessari per continuare a fornire servizi cloud e di storage dei dati? Si tratta di domande complesse, ma certamente interessanti e importanti.

Confronto tra data center e server on-premise per il cloud computing

In generale, le singole aziende faticano a organizzare i server on-premise in modo efficiente dal punto di vista energetico come gli operatori dei data center cloud moderni di grandi dimensioni. Ad esempio, spesso le aziende pianificano server interni più grandi di quanto normalmente necessario, il che significa che in genere non sono pienamente utilizzati ma consumano energia come se lo fossero. Questo succede perché la necessità di energia di un server dipende dal suo funzionamento e non dal suo grado di utilizzo.
 
D'altro canto, i data center utilizzano la virtualizzazione delle risorse IT fisiche (quali hardware, software, storage e tecnologie di rete), il che consente di distribuire queste risorse in modo flessibile e in base alla domanda di clienti diversi, per ottimizzarne l'utilizzo. Inoltre, molti provider di servizi cloud effettuano l'overbooking delle risorse virtualizzate, poiché gli utenti non richiedono contemporaneamente tutte le risorse prenotate. Questo approccio garantisce un utilizzo più efficiente delle capacità del cloud.
 
In più, l'efficienza del lavoro è superiore. L'uso di documenti e file condivisi nel cloud (ad esempio tramite Microsoft Teams) si traduce in un numero inferiore di versioni ridondanti dei file salvate sulle unità locali, con conseguente richiesta generale inferiore di dati e risorse associate.

Il consumo di risorse dei data center 

Secondo i dati del progetto The Shift in Francia, entro il 2025 l'8% della produzione globale di CO2 deriverà dall'economia digitale. 
Per quanto efficienti possano essere, è importante ricordare che i data center richiedono ancora grandi quantità di elettricità e acqua per poter funzionare e che di conseguenza producono CO2.
 
Si stima che ai data center sia attribuibile fino al 3% del consumo attuale di elettricità globale e si prevede che arriveranno al 4% entro il 2030. La struttura media dei data center hyperscale (i data center hyperscale sono immense strutture costruite da aziende con esigenze considerevoli di elaborazione e storage di dati) consuma dai 20 ai 50 MW all'anno, una quantità di energia elettrica teoricamente sufficiente per alimentare fino a 37.000 abitazioni.
 
In più, i server generano enormi quantità di calore di scarto, cosa che implica massicci consumi di acqua per il raffreddamento. Si stima che i data center hyperscale usino 1,7 milioni di litri d'acqua al giorno (622 milioni di litri l'anno). A fronte di questo, secondo le previsioni dell'ONU entro il 2025 il 50% della popolazione mondiale si troverà a vivere in aree con gravi carenze idriche. Benché questo dipenda principalmente dai cambiamenti climatici e dal consumo umano di acqua, l'utilizzo dei data center crea un'ulteriore pressione sulle riserve.  
 
Data la natura essenziale dei dati memorizzati in un data center, tutto deve avere un backup con ridondanza completa in caso di guasto dei server primari. Ciò significa server di backup, alimentatori di backup e sistemi di raffreddamento di backup. In pratica, serve sempre il doppio della capacità per garantire il failover. 
 
Con un numero sempre maggiore di aziende che richiedono servizi cloud, la quantità e le dimensioni dei data center continueranno a crescere. L'impatto ambientale dei data center per mantenere questi servizi oggi essenziali è notevole. È quindi fondamentale che le aziende pensino al loro impatto ambientale e alle soluzioni e ai dispositivi digitali che utilizzano nel corso della propria trasformazione digitale.
 
Nonostante ciò, esistono dati che dimostrano che il passaggio dai server on-premise al cloud comporta comunque notevoli risparmi energetici e riduzioni di CO2. Secondo lo studio congiunto di Microsoft e WSP, il cloud computing è in grado di migliorare l'efficienza energetica del 93%, producendo il 98% in meno di emissioni di gas serra rispetto all'infrastruttura IT on-premise.

Assicurare una maggiore sostenibilità dei propri servizi cloud: tre considerazioni importanti 

È importante comprendere che non tutti i data center sono uguali in termini di sostenibilità. Quindi, cosa devi cercare per assicurarti che i tuoi servizi cloud siano i più sostenibili possibile? Devi scegliere un provider e servizi le cui credenziali di sostenibilità del data center siano i più efficienti possibile in relazione alle risorse; gli aspetti principali da considerare includono:

  1. Un'indicazione di certificazioni riconosciute a livello internazionale come ISO 14001 o LEED. Lo standard internazionale di gestione ambientale ISO 14001 definisce i requisiti riconosciuti a livello globale per un sistema di gestione ambientale. Il LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di classificazione per l'edilizia verde.

  2. Se sono disponibili, considera i valori di CO2consumo di acqua, rifiuti, oltre alle misure che il provider adotta per ridurre tali quantità in futuro.

  3. Considera l'utilizzo o mano di un data center basato su energia rinnovabile da parte dell'azienda: naturalmente, l'ideale sarebbe il 100% di energia rinnovabile, ma altri potrebbero riportare percentuali elevate.

Konica Minolta e la sostenibilità nel cloud 

Konica Minolta si impegna a fornire servizi cloud il più possibile sostenibili e utilizza diversi provider di data center per raggiungere questo obiettivo per i propri servizi. In qualità di Microsoft Cloud Solution Partner accreditato, l'azienda offre numerosi servizi Microsoft ospitati nei data center Microsoft: quattro sono già certificati LEED Gold, mentre altri 74 progetti sono in corso di certificazione. Entro il 2025, Microsoft prevede di alimentare i data center con una nuova generazione di energia rinnovabile al 100% corrispondente al consumo di energia elettrica su base annua. Microsoft si è inoltre impegnata a riportare nell'ambiente più acqua di quella che consuma e a produrre zero rifiuti per le operazioni dirette entro il 2030.
 
L'host della soluzione Workplace Pure Cloud Print di Konica Minolta è Open Telekom Cloud, fornito dal data center Telekom di Biere, Bördeland vicino a Magdeburgo in Germania. Con una valutazione di PUE (Power Usage Effectiveness) pari a 1,3, richiede il 30% di energia in meno rispetto a data center comparabili, performance che è valsa il riconoscimento del Gold Status da parte dell'ente di certificazione USGBC degli Stati Uniti secondo la valutazione LEED riconosciuta a livello internazionale. Inoltre, il data center Telekom è alimentato al 100% da elettricità proveniente da fonti di energia rinnovabile.  
 
Oltre a questo, Konica Minolta gestisce due dei propri data center ad Hannover, in Germania, e a Stoccolma, in Svezia. Da qui offre Infrastructure as a Service, un ambiente di infrastruttura IT virtuale che include una rete virtuale, storage virtuale e risorse server virtuali per i propri clienti. I due data center operano con il 100% di energia rinnovabile e sono certificati ISO 14001, mentre il sito di Hannover non necessita di ulteriore raffreddamento o condizionamento dell'aria fino a una temperatura esterna di 27°C, in quanto viene raffreddato esclusivamente dall'aria dell'ambiente.

Utilizzo sostenibile del cloud computing

Sebbene l'uso del cloud computing e dei data center non sia privo di impatto ambientale, sono disponibili sufficienti opzioni per renderlo un'alternativa fattibile e potenzialmente più sostenibile all'hosting on-premise. Considerando attentamente diversi fattori, l'uso del cloud computing e della virtualizzazione può ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2, aiutando così la tua organizzazione a raggiungere i propri obiettivi individuali di sostenibilità.

 
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