Lito Offset: da integralista della tipografia ad alfiere della nobilitazione digitale

Lito Offset: da integralista della tipografia ad alfiere della nobilitazione digitale

Lito Offset: da integralista della tipografia ad alfiere della nobilitazione digitale

Fedele al suo core business tipografico e alla tecnologia offset, l’azienda lombarda investe in una MGI JETvarnish 3D Evo in formato B1+ di Konica Minolta.


„Con MGI JETvarnish di Konica Minolta possiamo nobilitare efficacemente anche poche decine di fogli 70x100 e offrire prezzi aggressivi, pur senza pregiudicare la nostra marginalità“, ha affermato Ottavio Rizzi, co-titolare di Lito Offset.

Da quasi 50 anni, il nome ne definisce inesorabilmente la missione. Fondata, posseduta e condotta da tre generazioni dalla famiglia Rizzi, Lito Offset è l’archetipo della tipografia dura e pura, nata e cresciuta con la tecnologia offset, e mai contaminata dal digitale.

La storia dell’azienda inizia nel 1974 a Erba (CO), quando Francesco Romano Rizzi, dipendente di una cartotecnica della zona, decide di mettersi in proprio e, insieme alla moglie Giuseppina Corti, fonda Lito G. Corti.

Nei primi anni, i coniugi eseguono piccole lavorazioni di stampa, e successive lavorazioni manuali di cordonatura e piega. All’inizio degli anni Ottanta, sull’onda della domanda di materiali di marketing, gli ordinativi di  cataloghi, brochure e pieghevoli a colori esplodono. La svolta avviene nel 1986, quando l’azienda cambia ragione sociale in Lito Offset, si trasferisce nell’attuale sede, e inizia ad acquisire importanti commesse come terzista. Mentre il giro d’affari cresce, Lito Offset evolve la sua base installata, passando dalla monocolore offset 50x70 alla bicolore , fino ad approdare a sistemi pluricolore, plastificatrice in formato B1, cucipiega e fustellatrici semiautomatiche. Nel 2007 acquista una Manroland 500 a 5 colori con spalmatore in formato 590x740 mm.

Oggi, con un fatturato che sfiora il milione di euro (2020), l’azienda è guidata dai figli dei fondatori, Ottavio e Simona Rizzi, e da Federico Agostini, figlio di Simona.

A giugno 2021, Lito Offset ha introdotto JETvarnish 3D Evolution (Evo) con iFoil, entrando nel novero dei pochi stampatori italiani ad impiegare un sistema di nobilitazione digitale in formato B1+.

Tipografi di prossimità e terzisti di fiducia

Quella di Lito Offset è una clientela prettamente locale, con rare digressioni fuori regione. Collaborando con numerose agenzie, l’azienda serve più settori, inclusa l’editoria. Da circa trent’anni, Lito Offset è anche il partner di stampa elettivo di industrie specializzate nel packaging cilindrico in cartone ondulato, per vini e liquori, cui fornisce etichette stampate e rifilate a misura. Un settore merceologico esigente, che impone a Lito Offset di riprodurre loghi, immagini e tinte piatte impeccabili, arricchite con plastificazioni opache e soft touch, verniciature serigrafiche lisce e spessorate, lamine metalliche ed effetti di embossing e debossing.

Se stampa e plastificazione sono da sempre eseguite internamente, fino alla scorsa primavera le nobilitazioni erano affidate a serigrafi e fornitori esterni. Tra i cavalli di battaglia di Lito Offset ci sono astucci e display da banco in cartone teso.

«Siamo abituati a gestire piccoli e grandi quantitativi, a governare una grande mole di variabili, a lavorare come terzisti e ad avvalercene a nostra volta», afferma Ottavio Rizzi. «A spingerci verso qualcosa di nuovo non è stato un calo degli ordinativi, ma piuttosto il desiderio di dare alla nostra azienda una prospettiva diversa».

A fine 2020, la proprietà di Lito Offset avvia un’analisi delle possibili aree di investimento, e si trova ad un bivio. Acquistare una nuova macchina offset; introdurre la stampa digitale; o portare all’interno lavorazioni gestite esternamente, o del tutto inedite? L’azienda è sana, e i margini per investire ci sono. Così, la decisione è unanime.

«L’evoluzione tecnica nell’offset è ormai trascurabile, e la stampa digitale non ci ha mai convinti», spiega Rizzi. «Così, abbiamo deciso di concentrarci sulle lavorazioni a più alta marginalità».

Attirati da vernici, foil ed embossing digitali, folgorati dal formato B1+

Se la nobilitazione digitale non è più una novità assoluta per molti stampatori, meno evidenti sono le sue potenzialità e i suoi limiti. A gennaio 2021, Lito Offset inizia ad analizzare l’offerta di mercato, e si imbatte in MGI JETvarnish. È amore a prima vista, ma lo stampatore è indeciso tra il modello 3DS, in formato B3, e la serie 3D Evo in formato B2. Infine, durante una visita presso l’azienda marchigiana Gold & Silver, Rizzi assiste a una demo del modello Evo in formato B1+, e ne resta folgorato.

«Non abbiamo mai fatto mosse azzardate, né acquistato macchinari sovradimensionati», sostiene Rizzi. «Ma abbiamo capito subito cosa avremmo potuto fare con una JETvarnish di formato compatibile con la nostra plastificatrice, e con la quasi totalità delle macchine offset sul mercato».

I plus dell’ammiraglia di MGI

Completata l’analisi costi-benefici, Lito Offset si rende conto che le lavorazioni affidate a terzisti non giustificano l’acquisto di un sistema top di gamma, capace di nobilitare fino a 2.291 fogli/h su un formato carta di 750x1.200 mm. A sbloccare l’investimento è la prospettiva di rendersi autonomi da fornitori esterni, e di poter offrire servizi di nobilitazione a un’utenza molto più vasta.

«La maggior parte dei clienti rifiuta la nobilitazione per i costi eccessivi, imputabili principalmente a cliché, telai e avviamenti», spiega Simona Rizzi. «JETvarnish ha scatenato curiosità. Ci ha permesso di riaprire conversazioni commerciali chiuse, e di proporre con successo un upgrade su lavorazioni di stampa già acquisite».

Già al termine dell’installazione, a giugno 2021, Lito Offset si trova a realizzare decine di campionature per agenzie, tipografie e cartotecniche, e inizia a utilizzare il sistema per nobilitare la quasi totalità dei lavori già programmati.

«Con JETvarnish, possiamo nobilitare efficacemente anche poche decine di fogli 70x100, a prezzi aggressivi e senza pregiudicare la nostra marginalità», spiega Ottavio Rizzi. «Fare gli apripista ha un costo e implica qualche rischio, ma siamo certi che ci consentirà di smarcarci dalla concorrenza».

Sebbene offra i migliori risultati su supporti patinati e plastificati, JETvarnish può alimentare ogni genere di carte e molti supporti plastici. Oltre alla lucidatura spot, Lito Offset utilizza intensivamente il foil, e sfrutta la verniciatura spessorata per realizzare effetti di embossing senza cliché. Grazie al caricamento da pallet e all’interfaccia utente intuitiva, un solo operatore può gestire la macchina da stampa e la linea di nobilitazione.

«Con l’editor integrato puoi modificare in corso d’opera qualsiasi parametro, come lo spessore della vernice, o gli elementi vettoriali da nobilitare», spiega Federico Agostini, Responsabile di Produzione di Lito Offset. «Questo ci avvantaggia nel dialogo col cliente, che può seguire test e avviamenti, e portare con sé i primi pezzi finiti pochi minuti dopo».

Sul fronte dei costi, il modello economico di JETvarnish è basato sull’effettivo consumo di vernice e foil, che è precalcolato dal software in dotazione. Questo consente di valutare in tempo reale il vantaggio economico rispetto alla serigrafia, che normalmente resta rilevante fino ad alcune migliaia di pezzi. Grazie ai bassi consumi, e all’assenza di impianti, tuttavia, la nobilitazione digitale risulta spesso vantaggiosa anche sulle tirature più elevate.

«Se consegnare in poche ore è la priorità, il costo puro dei materiali è irrilevante», sostiene Ottavio Rizzi. «Avere controllo del processo, risultati certi, e nessun tempo morto, ripaga ampiamente qualche euro in più di vernice e foil».

Verso nuovi segmenti di clientela premium

A pochi mesi dall’installazione, JETvarnish 3D Evo ha permesso a Lito Offset di offrire nuovi servizi ai suoi clienti storici, e di avviare nuove collaborazioni con aziende cartotecniche, anzitutto quegli operatori che esigono la nobilitazione dell’intero foglio B1 non rifilato. L’obiettivo di medio termine dell’azienda lombarda è diventare un interlocutore di riferimento per progetti cartotecnici premium, preservando un equilibrio bilanciato tra clientela diretta e lavorazioni conto terzi. Oltre ai progetti standard, Lito Offset sta già testando le funzionalità di variabilizzazione dei tracciati di verniciatura e foiling, resi possibili dalla tecnologia digitale.